Come comportarsi quando il proprio volo giunge in ritardo a destinazione o viene addirittura cancellato? Quando è possibile richiedere un rimborso? In questa guida cercheremo di fornire tutte le indicazioni sulle azioni da compiere per vedersi riconosciuto l’indennizzo per il disagio causato.
Quando possiamo parlare di volo cancellato?
Quando una qualsiasi tratta aerea, precedentemente prenotata da un passeggero, viene annullata dalla Compagnia, si parla di cancellazione del volo. Questa particolare circostanza può dar luogo a richieste di risarcimento alla Compagnia stessa, come stabilito dalla normativa europea. Vi sono tuttavia alcune particolari situazioni, definite di forza maggiore, che non possono dar luogo ad alcun tipo di rimborso. Si tratta di:
- chiusura dello spazio aereo
- condizioni climatiche avverse che impediscono l’effettuazione del volo
- problemi riguardanti una situazione politica instabile nel Paese di partenza o in quello di destinazione
- rischi per l’incolumità e la sicurezza dei passeggeri
Come si può ben vedere si tratta di situazioni eccezionali, nelle quali però la Compagnia risulta esonerata dal pagamento di eventuali rimborsi.
Quale rimborso spetta in caso di cancellazione del volo?
Tranne che nei casi dovuti a cause di forza maggiore, abbiamo detto che in caso di cancellazione del volo al passeggero spetta una compensazione pecunaria oltre al rimborso del biglietto. Il rimborso può essere sostituito dalla possibilità di essere imbarcati su un nuovo volo prima possibile (oppure in una data scelta dal passeggero), semprechè si tratti di tratta con caratteristiche e condizioni di viaggio simili alla prima.
Il Regolamento Europeo prevede inoltre una compensazione pecunaria a carico della Compagnia, pari a:
- € 250 per tratte inferiori a 1500 Km
- € 400 per tratte comprese tra 1500 e 3500 Km
- € 600 per tratte superiori a 3500 Km al di fuori della Comunità Europea.
La compensazione pecunaria viene ridotta del 50% qualora la Compagnia aerea offra al passeggero (e quest’ultimo rifiuti) un volo alternativo che consenta di partire non meno di due ore prima dell’orario originariamente previsto e l’orario di arrivo non superi:
- due ore per percorsi inferiori a 1500 Km
- tre ore per percorsi compresi tra 1500 e 3500 Km
- quattro ore per percorsi superiori a 3500 Km
Oltre a questo la Compagnia è tenuta a provvedere alle spese necessarie per l’assistenza, ovvero:
- pasti e bevande
- sistemazione in albergo qualora vi fosse necessità di pernottamento
- trasferimento da/per l’aereoporto e la struttura ricettiva
- due telefonate o invio di messaggi via telex, mail o fax.
Nel caso in cui il volo sia stato prenotato tramite terzi, come ad esempio agenzie di viaggi o tour operators, è comunque la Compagnia aerea responsabile e tenuta al risarcimento.
Come ottenere il rimborso per cancellazione del volo
Per vedersi riconosciuto il diritto al rimborso, oltre che alla compensazione pecunaria, è importante conservare il biglietto di viaggio, o in alternativa la prenotazione effettuata attraverso internet, insieme alla carta d’imbarco. Se scoprite che il vostro volo è stato cancellato quando siete in aereoporto potrete rivolgervi direttamente al personale di terra, che saprà assistervi e darvi le opportune indicazioni.
Ricordate di conservare sempre anche eventuali fatture e scontrini che dimostrino le spese extra sostenute, come pasti al ristorante, corse in taxi, pernottamenti eccetera. Poichè ogni Compagnia aerea gestisce reclami e rimborsi in maniera diversa, è consigliabile rivolgersi direttamente al sito web della Compagnia interessata per sapere con esattezza come procedere. Generalmente la pratica viene svolta attraverso la compilazione di un form online. Qualore dopo sei settimane non aveste ottenuto risposta potrete presentare un reclamo formale all’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile).